Robert Blaas


“Im Holzbau liegt der Unterschied im Detail”


Robert Blaas, CEO e socio fondatore di Rothoblaas, fonda l’azienda nel 1991 come distributore di macchine per la lavorazione del legno e sistemi di fissaggio. Negli anni la gamma di Rothoblaas si è ampliata considerevolmente con la produzione e distribuzione di sistemi di fissaggio e giunzioni a scomparsa, soluzioni per l’impermeabilizzazione e tenuta all’aria, sistemi anticaduta, soluzioni per l’isolamento acustico e macchine e attrezzatura per la lavorazione del legno. Oggi, ad un anno dal compiere i 30 anni di attività, l’azienda annovera 21 consociate e 400 collaboratori a livello globale e punta ad affermarsi come riferimento nella fornitura di materiali per l’edilizia in legno esportando il suo know-how dal cuore delle Alpi al mondo.

Quale ritieni sia il gap informativo/pregiudiziale più forte fra i clienti ed i progettisti rispetto alla costruzione in legno? Dove pensi ci sia più bisogno di ricerca?
L’accettazione della costruzione in legno è molto variabile da paese a paese. Ci sono paesi dove il concetto di “casa in legno” è associato a quello di “capanna”; vi è quindi il pregiudizio del legno come materiale da costruzione scarso, che garantisce una bassa qualità del costruito. In Sud America, per esempio, chi ha maggiori disponibilità economiche costruisce col mattone, non pensa a costruire in legno. In Europa la situazione è diversa; il pregiudizio è semmai che il legno costa di più, è un materiale più nobile che porta un maggiore standard qualitativo e quindi non è una tecnologia costruttiva alla portata di tutti. 

Un altro pregiudizio classico sulla costruzione in legno è quello della resistenza al fuoco. Anche in questo caso, l’approccio è diverso da zona a zona; dove c’è più esperienza sul legno, è risaputo che il legno non è necessariamente meno performante rispetto ad altri materiali – anzi, sotto tanti punti di vista è proprio l’opposto. In altri contesti, in cui la costruzione in legno “moderna” è di recente introduzione, la paura relativa alla protezione dal fuoco è maggiore. In Europa, l’esperienza sulla protezione dal fuoco è consolidata per quel che riguarda costruzioni di pochi piani; torna invece ad essere estremamente rilevante quando si costruisce in altezza (20, 30 piani). Forse non è corretto interpretare il tema della protezione dal fuoco come un pregiudizio: più correttamente, è una tematica da affrontare in termini di ricerca e sviluppo. Ad esempio, che sistemi tecnologici di facciata posso utilizzare per limitare la propagazione dell’incendio fra un piano all’altro? 

Un ulteriore dubbio: la durabilità. Sappiamo che il mattone, la pietra, durano centinaia di anni; ma quanto dura la casa in legno? Ci sono edifici in Italia ed in tutto il mondo con tetti e solai in legno che hanno centinaia di anni. Nonostante ciò, il pregiudizio che il legno sia più “delicato” rispetto all’acqua rimane, complice un’esperienza ancora da consolidarsi sulla costruzione in legno moderna. Il tema della durabilità è di grande importanza per favorire lo sviluppo del settore del legno, e per proiettarlo verso la costruzione di grandi volumetrie – questo perché il ciclo di vita di un edificio ha un grande impatto nella valutazione dell’investimento. Il tema ha bisogno di essere sviluppato secondo due aspetti: lo sviluppo di nuovi prodotti e la corretta realizzazione. Per quanto riguarda il primo punto, c’è ancora molto spazio per sviluppare prodotti per attacco a terra, balconi, aperture. Sul secondo punto, in tanti si sono buttati sul legno senza avere la competenza tecnica ed esecutiva necessaria; ed è proprio il dettaglio che fa la differenza nella costruzione in legno. E bisogna puntare sull’eccellenza esecutiva per non bruciarsi il settore. 

Un’altra tematica che non soffre di pregiudizi ma su cui occorre focalizzare la ricerca è lo sviluppo di sistemi di fissaggio standardizzati per sopportare forze più alte.

Cosa succederà nel futuro prossimo della costruzione in legno?
Negli anni passati la costruzione in legno ha avuto una forte spinta legata alla sostenibilità ambientale della tecnologia costruttiva, al basso impatto in termini di emissioni di CO2 dei processi legati ad estrazione e produzione del legno per usi strutturali. Ad oggi, l’impressione è che se si costruisce in legno è per questioni economiche: si costruisce più in fretta, si rientra prima dell’investimento. Ma è comunque innegabile che l’impatto ambientale della produzione del materiale “legno” sia considerevolmente più basso rispetto all’acciaio o del cemento. Il legno ha anche un altro grandissimo vantaggio: è reperibile localmente. I paesi che hanno importanti produzioni di legno stanno puntando sulla produzione del CLT, favorendo l’utilizzo di risorse locali.

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